ARESTEATRO

Via Duccio di Boninsegna 2 – 53100 Siena
Telefono
+39 338 5308293
Email
info@aresteatro.it
Ulteriori informazioni

Aresteatro | La rana gracida
8769
page-template,page-template-full_width,page-template-full_width-php,page,page-id-8769,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-theme-ver-3.10,wpb-js-composer js-comp-ver-5.5.4,vc_responsive
 

La rana gracida

LA RANA GRACIDA

Una produzione Aresteatro in collaborazione con ANPI com. prov.le di Siena - Stanze della memoria di Siena ISRSEC - Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età Contemporanea “Vittorio Meoni”

di e con Francesco Burroni

luci e musiche di Gaia Del Vecchio

Forse un po’ troppo idealizzata, istituzionalizzata, e a volte anche imbalsamata, negli anni successivi alla guerra di Liberazione, la Resistenza italiana ha poi vissuto un progressivo e costante abbandono dei suoi valori e della sua memoria fino ad arrivare, negli ultimi anni, ad un deliberato e colpevole disconoscimento e a mettere addirittura sullo stesso piano colpevoli e vittime, fascisti e partigiani, creando un antistorico e ibrido parallelismo.

Ripercorrere la storia di quegli anni vuole innanzitutto ristabilire la verità storica, senza limitarsi a compiere nostalgici tuffi nel passato, per ricercare nella storia della Resistenza quei valori che sono validi ancora oggi e che sempre lo saranno: il rifiuto istintivo di ogni sopruso e di ogni dittatura, la volontà di reagire a qualsiasi tipo di violenza fisica e psicologica, la speranza di una società migliore più libera e più giusta, non solo per pochi ma per tutti.

 

In questo spettacolo si racconta la storia di Renato Masi, il partigiano “Gino”, un ragazzo senese di 18 anni che in un mondo violento, dove una buona parte degli italiani aderiva entusiasticamente al regime fascista sposandone i valori e tanti altri cercavano in qualche maniera di adattarsi e adeguarsi ad un potere che voleva tutti stupidamente uguali e obbedienti, sente istintivo il bisogno di ribellarsi e di fare un rifiuto forte e deciso. Un ragazzo che ha contribuito con il suo “granello di sabbia” a liberare l’Italia dalla dittatura fascista ma soprattutto un uomo che ha realizzato, anche a rischio della vita, la propria dignità di essere umano.

In un periodo storico, la seconda guerra mondiale con i campi di sterminio e i suoi 56 milioni di morti, portato spesso ad esempio per dimostrare la naturale cattiveria degli uomini, questa storia ci racconta invece l’istintiva tendenza dell’essere umano a ribellarsi all’ ingiustizia e alla violenza e a lottare per la libertà e la dignità di tutti.

Video promo

Spettacolo intero